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VISITA ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN SALVATORE IN LAURO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI SOCI DEL PIO SODALIZIO DEI PICENI
E ALL'INTERA COMUNITÀ MARCHIGIANA DI ROMA

Domenica, 16 marzo 1997

 

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Sono lieto di incontrarmi con voi, soci del Pio Sodalizio dei Piceni e rappresentanti della numerosa ed attiva Comunità marchigiana residente a Roma, che andate giustamente fieri della splendida chiesa di San Salvatore in Lauro con l’annesso complesso monumentale.

Rivolgo un cordiale saluto al vostro Presidente, Ingegnere Franco Santolini, che ringrazio per le cortesi parole con le quali poc’anzi ha tracciato un interessante quadro della vita e delle attività dell’associazione. Saluto inoltre l’Assistente ecclesiastico, Mons. Carlo Liberati, e tutti voi che, con la vostra presenza, testimoniate la devozione e l’affetto dell’intera popolazione delle Marche verso il Papa.

2. Questo nostro incontro mi offre la gradita opportunità di esprimere vivo apprezzamento per l’impegno del vostro benemerito Sodalizio nella conservazione e diffusione dei tradizionali valori di fede, operosità e solidarietà così radicati nella vostra terra d’origine. Nei quasi quattro secoli di presenza nella Città eterna, i Marchigiani si sono infatti distinti per la costante fedeltà alla Chiesa, per la promozione di una migliore conoscenza della storia e della vita delle Province marchigiane, per le molteplici iniziative sostenute nel campo della formazione, dell’assistenza e del culto.

Questa chiesa di San Salvatore in Lauro, con le annesse opere parrocchiali, rappresenta un’eloquente testimonianza della vostra collaborazione alle attività pastorali della Diocesi e, soprattutto, del vostro impegno nella diffusione fra i romani ed i pellegrini provenienti dalle diverse parti del globo della devozione alla Beata Vergine di Loreto, della cui venerata immagine voi custodite amorevolmente in questo luogo una delle copie più antiche e rinomate.

3. L’odierna mia Visita si svolge ad oltre un secolo di distanza da quella che compì il mio venerato predecessore, Papa Pio IX, dopo aver curato i restauri del tempio. Come tante altre antiche chiese dell’Urbe, questo complesso monumentale testimonia la capacità dei cittadini di Roma di integrarsi con altri popoli - in questo caso con il nobile popolo marchigiano - e come, insieme, abbiano vissuto e tradotto il messaggio evangelico in suggestive testimonianze di arte e di cultura.

Nel ringraziarvi per la vostra squisita accoglienza, vi auguro di continuare con sempre maggiore zelo apostolico a cooperare attivamente per la diffusione del Vangelo specialmente in vista del Grande Giubileo del 2000. Vi esorto ad offrire, come singoli e come associazione, il vostro specifico contributo di vita spirituale e di iniziative concrete, in sintonia con la Diocesi di Roma, affinché i numerosi pellegrini possano trovare nel cuore della Città comunità cristiane ospitali e dedite all’annuncio del Vangelo. Con tali sentimenti, mentre invoco su ciascuno dei presenti, su tutti i soci del Pio Sodalizio dei Piceni e sull’intera Comunità marchigiana di Roma la materna protezione della Beata Vergine Lauretana, imparto di cuore a ciascuno di voi ed alle vostre famiglie una speciale Benedizione Apostolica.

Prima di congedarsi dai fedeli di San Salvatore in Lauro, il Papa, dal sagrato della chiesa, ha pronunciato queste parole:

«Voi vivete qui vicino a San Pietro. Vi auguro buona vicinanza, e vi ringrazio per l'accoglienza. A tutti i parrocchiani auguro Buona Pasqua!».

 

© Copyright 1997 - Libreria Editrice Vaticana



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