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VIAGGIO APOSTOLICO IN POLONIA (5-17 GIUGNO 1999)

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL PERSONALE DELLA COMPAGNIA AEREA
DI BANDIERA POLACCA (LOT)

Aeroporto Okęcie (Varsavia) - Domenica, 13 giugno 1999

 

Sia lodato Gesù Cristo!

Con questo saluto cristiano voglio dare il benvenuto a quanti sono qui riuniti. Ringrazio il Cardinale Primate della sua presenza e della cura pastorale di cui circonda l'aeroporto situato nel territorio dell'Arcidiocesi di Warszawa e anche per le parole di benvenuto. Saluto il Signor Ministro dei Trasporti, e tutti coloro che mi hanno dato il benvenuto a nome dei presenti, e li ringrazio per le parole di benvenuto.

Sono lieto che durante questo pellegrinaggio mi venga dato di soffermarmi tra i dipendenti dell'aviazione civile polacca. Questo nostro incontro ha un carattere eccezionale. Infatti, non mi capita spesso di incontrarmi con le persone che rappresentano un gruppo professionale. Tuttavia il 70° anniversario dell'esistenza delle Linee Aeree Polacche LOT fornisce una buona occasione per fermarsi tra coloro che in vari modi servono i viaggiatori dell'aria. Questa visita è anche dettata in un certo senso dalla voglia di estinguere, almeno in parte, il debito di gratitudine nei riguardi della LOT e di tutte le altre linee aeree in tutto il mondo, che contraggo costantemente come Papa peregrinante. Vi ringrazio tanto per questo particolare aiuto nel mio servizio alla Chiesa.

Saluto cordialmente i piloti e il personale dell'aria. Nutro sincero apprezzamento per la vostra professionalità e dedizione. Attraversando i continenti testimoniate tutto ciò che c'è di buono nella nostra realtà polacca, nella nostra cultura e nella nostra spiritualità. Vi ringrazio di questo e vi chiedo di continuare ad aver cura del buon nome della Polonia nel mondo. Da lassù appare con straordinaria chiarezza la bellezza della creazione, la piccolezza e allo stesso tempo la grandezza dell'uomo - tutto ciò, che è la manifestazione dell'infinita potenza e sapienza del Creatore. Che questa esperienza quotidiana sia per voi fonte di consolidamento e di rinnovamento della fede! Ravvivi costantemente la vostra fiducia nei riguardi dell'amore di Dio. Queste parole sono rivolte ai piloti.

Rivolgo ancora parole di saluto e di apprezzamento anche al personale di terra, perché i piloti partono dalla terra e tornano sulla terra. Il vostro lavoro aiuta l'uomo che si trova di fronte alla necessità di staccarsi dalla terra - di staccarsi non solo in senso fisico. Spesso ciò è accompagnato da un'esperienza di perdita del senso di sicurezza e di interiore smarrimento. Perciò è così importante il vostro servizio di bontà: un sorriso amichevole, una buona parola, la comprensione e la cordialità anche verso noi passeggeri. Vi prego, adempite il vostro servizio memori delle parole di Cristo: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25, 40).

Infine rivolgo un particolare grazie a tutti coloro che si occupano del mantenimento dell'aeroporto, ai tecnici, ai controllori del traffico aereo. In gran misura grava su di voi la responsabilità per la sicurezza dei passeggeri. Svolgete un lavoro che non viene notato dagli uomini. Forse proprio per questo esso è particolarmente prezioso agli occhi di Dio, che vede la fatica dell'uomo, anche quella nascosta (cfr Mt 6, 6). Questa consapevolezza sia per voi sostegno ed esortazione ad una zelante assunzione dei compiti quotidiani.

Mi rallegro che, da alcuni anni, in quattro aeroporti internazionali della Polonia ci sono le cappelle, dove i dipendenti e i viaggiatori possono trovare momenti di silenzio e di preghiera. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a questo. La cura pastorale dell'aviazione civile è espressione della responsabilità e della fedeltà della Chiesa. «Poiché nessuno può essere privo del messaggio della salvezza, la Chiesa tende [in questo modo] la mano a tutti coloro che in considerazione delle circostanze della loro vita non possono usufruire in modo soddisfacente di una normale cura pastorale oppure sono completamente privi di essa» (cfr Documento del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, 1995, n. 4-5).

Per la settima volta approfitto della benevolenza delle Linee Aeree Polacche LOT durante il pellegrinaggio in Patria. Accettate il mio cordiale grazie. Allo stesso tempo auguro che la LOT, l'Aeroporto Warszawa-Okecie e gli altri aeroporti in Polonia si sviluppino sempre più, si modernizzino, diventando in questo modo uno speciale biglietto da visita della nostra Patria. Adoperandovi per lo sviluppo tecnologico, non dimenticate l'uomo. Vi auguro di saper servire, in spirito di reciproca comprensione e di una buona cooperazione, la grande opera dell'avvicinamento degli uomini tra loro.

Per tutto il tempo ho pensato all'ultima volta in cui avevo avuto un incontro simile, in un ambiente simile, e alla fine mi sono ricordato: è stato con l'Alitalia. A proposito dello «sballottare» il Papa per il mondo, purtroppo l'Alitalia vi supera. Ma forse non bisogna invidiarla.



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