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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AL POPOLO ROMENO
ALLA VIGILIA DEL VIAGGIO IN ROMANIA

 

Carissimi Romeni,

col pensiero e con il cuore sono già tra voi, nella lieta attesa di poter presto varcare i confini del vostro Paese e sostare in una terra tanto illustre per tradizioni civili ed ecclesiali.

Il mio animo è colmo di gioia, al pensiero dell'incontro con il caro e venerato fratello, Sua Beatitudine il Patriarca Teoctist, e con i Vescovi del Santo Sinodo, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e i credenti tutti.

Attendo, pure, con commozione il momento in cui abbraccerò i diletti figli della Chiesa cattolica: di quella latina e di quella greco-cattolica, gli amati Pastori ed i cari fedeli.

Saluto sin d'ora il Signor Presidente e le Autorità dello Stato, chiamate a vivere il difficile, ma appassionante compito di introdurre il popolo ad un'esperienza consapevole e matura del fondamentale valore della libertà.

A voi tutti, uomini e donne, bambini, anziani, malati, giovani di Romania, va l'abbraccio del Papa di Roma! Vengo a voi animato dal desiderio di riproporvi, insieme con i vostri Pastori, il messaggio del Vangelo, che tanta rilevanza ha avuto ed ha nella storia, nella civiltà e nella fede del popolo romeno.

Vengo per proporvi non le facili illusioni, non gli abbagli di un giorno, non le utopie che passano, non le sterili polemiche sul potere terreno, ma Colui che è la Verità di Dio, Gesù Cristo nostro Signore, morto e risorto per la salvezza del mondo. A presto!

Dal Vaticano, 6 maggio 1999.

GIOVANNI PAOLO II

  

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