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 VIA CRUCIS 

COLOSSEO

Venerdì Santo, 13 aprile 2001

PREGHIERA INIZIALE

 

Nel nome del Padre
e del Figlio e dello Spirito Santo.

Primo Venerdì Santo del Terzo Millennio.
È calata la sera.
Alta nel cielo splende la luna.
I fedeli di Roma e innumerevoli pellegrini
si sono riuniti per percorrere con Gesù
il cammino della Croce: 
il Colosseo, insigne monumento
dell'Impero Romano,
è ora Statio Urbis et Orbis.

Via Crucis,
cammino di solidarietà.
Gesù, il Figlio di Dio, nato da Donna,
è solidale con i suoi fratelli
- umanità sofferente e smarrita -: 
nel suo passo, il passo dell'esule
e del deportato,
dell'uomo deluso che vaga incerto,
il passo malfermo del bambino,
del malato, dell'anziano,
del condannato che si avvia al patibolo.
Ma Gesù, camminando verso il luogo del Cranio,
trascina l'umanità verso lo splendore della Gloria.

Via Crucis,
cammino discepolare.
Gesù, il solo Maestro, ha detto: 
"Se qualcuno vuol venire dietro a me
rinneghi se stesso,
prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16, 24).
Mi segua sempre. Mi segua al Calvario.
Presso la Croce, quindi, sono la Madre,
la prima discepola,
e il Discepolo amato.
Salendo il Calvario,
Gesù sa di avviarsi verso la cattedra suprema,
per confermare con il dono di Sé
il suo insegnamento: 
"Nessuno ha un amore più grande di questo: 
dare la vita per i propri amici" (Gv 15, 13).

Via Crucis,
cammino regale e sacerdotale.
Gesù, consacrato dallo Spirito, è Re e Sacerdote.
Sulla via del Calvario tuttavia
non porta alcuna insegna regale,
né indossa alcuna veste sacerdotale.
Eppure sa che inizia il suo Regno.
Nella sola forma a lui possibile: 
Egli regna con la forza dell'amore.
Ora inizia il suo Sacerdozio: 
Agnello mite e innocente offre se stesso,
vittima di espiazione per il peccato del mondo.

Via Crucis,
cammino di speranza.
Nel tramonto è già la sicurezza dell'alba.
Al vespro della vita,
Gesù è certo dell'amore del Padre,
spera contro l'evidenza della disfatta;
è sicuro che dal grembo oscuro della terra
risorgerà quale "stella radiosa del mattino"
(Ap 22, 16).
Gesù sa che, camminando verso la morte,
affretta il passo verso la risurrezione.

Via Crucis,
cammino di pienezza: 
di dolore e di amore senza limiti,
di totale abbassamento e di suprema esaltazione;
pienezza dello Spirito,
che sgorga dal costato aperto del Salvatore,
qual fiume di vita e di grazia;
pienezza di perdono e di misericordia,
di riconciliazione e di pace.
Ora dell'"alto grido" (Mc 15, 37)
e del silenzio del cosmo,
che piange morto il suo Creatore.
Ora dell'amore obbediente: 
"Padre, tutto è compiuto" (cfr Gv 19, 30).
Ora del capo chino e dell'operante riposo.
E, nel cuore della Madre,
ora della pietà immensa e della trepida attesa.

Dio onnipotente,
fortificami con la tua forza,
consolami con la tua pace,
rischiarami con la bellezza del tuo Volto,
illuminami con la luce
che scaturisce dal tuo increato splendore,
purificami con il profumo
della tua ineffabile santità,
immergimi in te perché io beva all'acqua viva
che fluisce da te, Padre Santo,
e dal Figlio tuo e dal tuo coeterno Amore.
O mio Signore, tu sei tutto per me,
tu solo mi basti.
O mio Signore Gesù,
il tuo Sangue basta per il mondo intero.
Tu basti per me
e per l'intera stirpe di Adamo.
O mio Signore Gesù,
fa' che la tua Croce sia sufficiente
per tutta l'umanità.
Fa' che sia efficace.
Fa' che sia efficace per me più di tutti,
per evitare che io abbia tutto in abbondanza
senza portar nessun frutto a perfezione.
*
Amen.

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* J. H. Newman, Meditations on Christian Doctrine 8, 504. 505.

 

PRIMA STAZIONE
Gesù è condannato a morte
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 22-23. 26

Disse loro Pilato: 
"Che farò dunque di Gesù
chiamato il Cristo?".
Tutti risposero:  "Sia crocifisso!".
Ed egli aggiunse: 
"Ma che male ha fatto?".
Essi allora urlarono:  "Sia crocifisso!".
Allora rilasciò loro Barabba
e, dopo aver fatto flagellare Gesù,
lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.

* * *

Il Santo, Giusto e Verace è stato giudicato da peccatori e condannato a morte. Ma essi, mentre lo giudicavano, erano indotti, loro malgrado, ad assolverlo. Giuda, che lo ha tradito, dice:  "Ho peccato perché ho tradito sangue innocente". Pilato, che ha emesso la sentenza, proclama:  "Sono innocente del sangue di questo giusto", e riversa la colpa sui Giudei. Il Centurione, che lo ha visto crocifisso, esclama:  "Veramente quest'uomo era giusto".

* * *

Signore, sei sempre giusto quando parli e vinci quando sei giudicato. Tanto più nell'ultimo giorno, allorché gli uomini "volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto". E lui, condannato nella debolezza, giudicherà il mondo con potenza, e persino coloro che saranno condannati riconosceranno di essere stati giudicati con giustizia.
A te, Gesù, giusto Giudice,
l'onore e la gloria nei secoli senza fine.
Amen.

SECONDA STAZIONE
Gesù è caricato della Croce
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 27-31

Allora i soldati del governatore
condussero Gesù nel pretorio
e gli radunarono attorno tutta la coorte.
Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto
e, intrecciata una corona di spine,
gliela posero sul capo,
con una canna nella destra;
poi mentre gli si inginocchiavano davanti,
lo schernivano:  "Salve, re dei Giudei!".
E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna
e lo percuotevano sul capo.
Dopo averlo schernito,
lo spogliarono del mantello,
gli fecero indossare i suoi vestiti
e lo portarono via per crocifiggerlo.

* * *

Gesù sostiene il mondo intero con il suo potere divino, perché è Dio; ma quel peso è meno gravoso di quanto lo sia la Croce, che i nostri peccati hanno preparato per lui. I nostri peccati gli sono costati questa umiliazione. Egli ha dovuto prendere su di sé la nostra natura, apparire fra noi come uomo, e offrire per noi un grande sacrificio. Ha dovuto affrontare una vita di sofferenza e sopportare la passione e infine la morte per noi.

* * *

O Signore Dio onnipotente,
che reggi il peso dell'universo senza stancarti,
e hai preso su di te il carico dei nostri peccati,
benché questo, sì, ti stanchi,
come sostenti i nostri corpi
con la tua provvidenza,
così salva le nostre anime
con il tuo sangue prezioso.
A te, Gesù, sacerdote e vittima,
la lode e la gloria nei secoli.
Amen.

TERZA STAZIONE
Gesù cade per la prima volta
Dal libro del profeta Isaia 53, 4-6

Egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.

* * *

Alle origini Satana cadde dal cielo; cadde a causa della giusta sentenza del Creatore, contro il quale si era ribellato. Quando gli riuscì di coinvolgere l'uomo nella sua ribellione, e il Creatore venne a salvare la discendenza di Adamo, allora si presentò per Satana la sua breve ora di trionfo, ed egli ne profittò fino in fondo. Quando il Santo si fece uomo e fu in suo potere, Satana, nella sua malvagia volontà di vendetta, decise che, come lui era stato abbattuto dal braccio dell'Onnipotente, così a sua volta gli avrebbe inferto un duro colpo. Per questo Gesù cade così presto a terra.

* * *

O buon Signore, per questa tua prima caduta
solleva dal peccato tutti noi,
che siamo caduti così miseramente sotto il suo potere.
A te, Gesù,
caduto sotto il peso della croce,
la nostra lode e il nostro amore nei secoli.
Amen.

QUARTA STAZIONE
Gesù incontra sua Madre
Dal Vangelo secondo Luca 2, 34-35.51

Simeone parlò a Maria, sua madre: 
"Egli è qui per la rovina
e la risurrezione di molti in Israele,
segno di contraddizione
perché siano svelati i pensieri di molti cuori.
E anche a te una spada trafiggerà l'anima"...
Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

* * *

Non c'è fase della vicenda terrena di Gesù in cui Maria non abbia avuto la sua parte. Alcuni, che si professano servi di Cristo, ritengono che il compito di lei sia finito nel momento in cui ha dato alla luce Gesù. Dopo questo non le sarebbe restato che scomparire ed essere dimenticata. Noi non pensiamo così della madre di Cristo. Ella ha portato Gesù neonato al Tempio; lo ha sollevato sulle sue braccia quando i Magi sono venuti ad adorarlo. È fuggita con lui in Egitto, lo ha accompagnato a Gerusalemme all'età di dodici anni. Con lui è vissuta per trent'anni a Nazareth, e con lui è stata alla festa nuziale di Cana. Anche quando Gesù l'ha lasciata per iniziare la sua predicazione, Maria non lo ha perso di vista. E ora si fa presente a lui mentre percorre faticosamente la Via Santa con la croce sulle spalle.

* * *

Dolce madre,
concedici di pensare anche a te
quando pensiamo a Gesù,
e quando lo preghiamo restaci accanto
con la tua potente intercessione.
A te, santa Maria,
madre intrepida,
trafitta dalla spada del dolore,
la nostra lode memore e grata.
Amen.

QUINTA STAZIONE
Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la Croce
Dal Vangelo secondo Luca 23, 26-27

Mentre lo conducevano via,
presero un certo Simone di Cirene
che veniva dalla campagna
e gli misero addosso la croce
da portare dietro a Gesù.
Lo seguiva una gran folla di popolo
e di donne che si battevano il petto
e facevano lamenti su di lui.

* * *

Gesù avrebbe potuto portare la Croce da solo, se così avesse voluto; ma egli permette a Simone di aiutarlo, per ricordarci che dobbiamo prendere parte alle sue sofferenze e collaborare alla sua opera. Il suo merito è infinito, eppure egli accetta che noi, suo popolo, aggiungiamo il nostro merito al suo. La santità della beata Vergine, il sangue dei Martiri, le preghiere e le penitenze dei Santi, le opere buone di tutti i fedeli, prendono parte a quell'opera che, tuttavia, anche senza questi contributi umani sarebbe perfetta. Egli ci salva con il suo sangue; ma ci salva anche attraverso di noi e con noi.

* * *

Amato Signore,
insegnaci a soffrire con te;
fa' che soffrire per amor tuo
sia dolce per noi,
e santifica con i tuoi meriti
ogni nostro patimento.
A te, Gesù, forza e sostegno dell'universo,
ogni onore e gloria nei secoli senza fine.
Amen.

SESTA STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù
Dal libro del profeta Isaia 53, 2-3

Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per provare in lui diletto.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia.

* * *

Gesù ha permesso ad una donna pietosa di conservare impressi su un lino i lineamenti del suo sacro volto, perché restassero per le età future. Questo ha voluto per ricordare a tutti noi che la sua immagine deve rimanere sempre impressa nei nostri cuori. Chiunque noi siamo, in qualsiasi regione della terra o epoca della storia noi viviamo, Gesù deve sempre dimorare nel nostro cuore. Possiamo avere opinioni diverse l'uno dall'altro su molte cose, ma su questo dobbiamo tutti convenire, se siamo suoi discepoli fedeli. Dobbiamo portare con noi il lino della Veronica; dobbiamo sempre meditare la morte e risurrezione di Cristo e sempre imitare, nella misura che ci è dato, la sua divina perfezione.

* * *

O Signore,
fa' che il nostro volto
sia sempre gradito ai tuoi occhi,
non imbrattato dal peccato,
ma lavato e reso luminoso dal tuo sangue prezioso.
A te, Gesù, splendore della gloria del Padre,
il nostro amore fedele e grato.
Amen.

SETTIMA STAZIONE
Gesù cade per la seconda volta
Dal libro delle Lamentazioni 3, 1-2.9.16

Io sono l'uomo che ha provato la miseria
sotto la sferza della sua ira.
Egli mi ha guidato,
mi ha fatto camminare nelle tenebre
e non nella luce...
Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,
ha ostruito i miei sentieri...
Mi ha spezzato con la sabbia i denti,
mi ha steso nella polvere.

* * *

Satana conobbe una seconda caduta, quando nostro Signore venne sulla terra. Già da lungo tempo egli aveva usurpato il dominio del mondo intero e se ne considerava il re. Egli osò allora prendere sulle sue braccia il santo Salvatore e mostrargli tutti i regni, e empiamente promettergli di darli a lui, suo Creatore, se lo avesse adorato. Gesù rispose:  "Vattene, Satana!", e Satana precipitò giù dall'alto del monte. Gesù rese testimonianza di questo quando disse:  "Ho visto Satana cadere dal cielo come folgore". Il Malvagio si ricordò di questa seconda sconfitta, e gettò a terra per una seconda volta, ora che lo aveva in suo potere, l'innocente Signore.

* * *

Amato Signore,
insegnaci a soffrire con te
e a non temere i colpi di Satana,
quando sono conseguenza
della resistenza che gli opponiamo.
A te, Gesù, sostegno della nostra debolezza,
la lode pura e il canto amico.
Amen.

OTTAVA STAZIONE
Gesù incontra le donne di Gerusalemme che piangono su di lui
Dal Vangelo secondo Luca 23, 28-31

Gesù, voltandosi verso le donne, disse: 
"Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me,
ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: 
Beate le sterili e i grembi che non hanno generato
e le mammelle che non hanno allattato.
Allora cominceranno a dire ai monti: 
Cadete su di noi! e ai colli:  Copriteci!
Perché se trattano così il legno verde,
che avverrà del legno secco?".

* * *

Da quando l'antica profezia aveva annunciato che il Salvatore sarebbe nato da una donna della stirpe di Abramo, tutte le ragazze ebree avevano desiderato tale maternità. Ma ora che egli finalmente è giunto, quanto diversa, stando al Vangelo, appare la realtà da ciò che esse hanno atteso! Egli dice alle donne:  "Ecco verranno giorni nei quali si dirà:  Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato".

* * *

Signore,
noi non sappiamo ciò che è bene per noi
e ciò che è male.
Non possiamo prevedere il futuro;
non sappiamo, quando verrai a visitarci,
in quale forma verrai.
E perciò noi affidiamo tutto a te.
Agisci con noi e in noi secondo il tuo beneplacito.
Fa' che il nostro sguardo sia rivolto sempre a te,
e a noi tu guarda sempre;
donaci la grazia della tua Croce e Passione amara,
e consolaci nella maniera che tu sai
e nell'ora che tu vuoi.
A te, Gesù, nato dalla Vergine Figlia di Sion,
il nostro grazie commosso e umile.
Amen.

NONA STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Dal libro delle Lamentazioni 3, 27-32

È bene per l'uomo portare il giogo
fin dalla giovinezza.
Sieda costui solitario e resti in silenzio,
poiché egli glielo ha imposto;
cacci nella polvere la bocca,
forse c'è ancora speranza;
porga a chi lo percuote la sua guancia,
si sazi di umiliazioni.
Poiché il Signore non rigetta mai...
Ma, se affligge, avrà anche pietà
secondo la sua grande misericordia.

* * *

Satana subirà una terza e ultima caduta alla fine del mondo, quando verrà per sempre rinchiuso nella prigione di fuoco. Egli sa che questa sarà la sua fine; non ha speranza alcuna, ma solo disperazione. Sa che nessuna delle sofferenze che ora può infliggere al Salvatore degli uomini potrà sottrarlo all'inevitabile condanna. Tuttavia, nella sua orrida rabbia e nel suo odio, egli è determinato a oltraggiare e a torturare finché potrà il Re dei re, il cui regno è eterno. Perciò, per una terza volta, lo butta ferocemente a terra.

* * *

O Gesù, unigenito Figlio di Dio, Verbo incarnato,
noi adoriamo con timore e tremore
e con riconoscenza senza fine
la sconvolgente umiliazione
per la quale tu, che sei l'Altissimo,
hai voluto concederti, anche se per un'ora soltanto,
quale zimbello e preda del Malvagio.
A te, Gesù, forza della nostra debolezza,
l'inno di lode, di benedizione e di gloria.
Amen.

DECIMA STAZIONE
Gesù è spogliato delle vesti
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 33-36

Giunti a un luogo detto Golgota,
che significa luogo del cranio,
gli diedero da bere vino mescolato con fiele;
ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere.
Dopo averlo quindi crocifisso,
si spartirono le sue vesti tirandole a sorte.
E sedutisi, gli facevano la guardia.

* * *

Gesù ha voluto rinunciare a ogni cosa di questo mondo, prima di lasciarlo:  ha così praticato la più assoluta povertà. Quando si è allontanato dalla santa casa di Nazareth per iniziare la predicazione, non aveva dove posare il capo. Viveva del cibo più povero e di quanto gli era dato da quelli che lo amavano e lo servivano. Ha scelto perciò una morte nella quale nemmeno le vesti gli sono state lasciate. Si è separato anche da ciò che, per legge di natura dopo la colpa originale, sembra più necessario e quasi parte dell'essere umano.

* * *

Concedi anche a noi, o buon Signore,
di non affannarci per cosa alcuna sulla terra,
di sopportare la perdita di tutto,
e di subire persino vergogna,
riprovazione, disprezzo e scherno,
purché tu non abbia a vergognarti di noi
nell'ultimo giorno.
A te Gesù, vestito di luce come un manto,
onore, e gloria, sapienza nei secoli dei secoli.
Amen.

UNDICESIMA STAZIONE
Gesù è inchiodato sulla Croce
Dal Vangelo secondo Marco 15, 25-27

Erano le nove del mattino, quando lo crocifissero: 
e l'iscrizione con il motivo della condanna diceva: 
il re dei Giudei.
Con lui crocifissero anche due ladroni,
uno alla sua destra e uno alla sinistra.

* * *

Con chiodi acuminati Gesù è trafitto mani e piedi. I suoi occhi sono velati di sangue sotto le palpebre gonfie e le sopracciglia livide per i colpi dei carnefici. La bocca è saziata di aceto e fiele, il capo stretto da una corona di spine pungenti. Il cuore è trapassato da una lancia. Tutti i suoi sensi sono colpiti e crocifissi, al fine di offrire espiazione per ogni genere di umano peccato.

* * *

O Gesù,
mortifica e crocifiggi noi con te.
Fa' che mai pecchiamo con le mani o con i piedi,
con gli occhi o con la bocca, con la mente o con il cuore.
Che tutti i nostri sensi siano sacrificio offerto a te;
che ognuna delle nostre membra canti la tua lode.
Fa' che il sacro sangue,
che sgorgò dalle tue cinque piaghe,
ci inondi di tal grazia santificante
che possiamo morire al mondo
e vivere solo per te.
A te, Gesù, inchiodato sulla Croce,
il nostro sguardo per attingere da te grazia e salvezza.
Amen.

DODICESIMA STAZIONE
Gesù muore sulla Croce
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 45-47.50

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio
si fece buio su tutta la terra.
Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: 
"Elì, Elì, lemà sabactàni?",
che significa: 
"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".
Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: 
"Costui chiama Elia".
E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

* * *

Consummatum est. Tutto è compiuto, tutto è giunto al suo pieno fine. Il mistero dell'amore di Dio per noi è realizzato. Il prezzo è pagato, e noi siamo redenti. L'eterno Padre ha stabilito di non perdonarci senza un prezzo, per mostrarci una speciale benevolenza. Egli si è degnato di renderci preziosi per lui. Si attribuisce valore a ciò che si acquista pagando. Avrebbe potuto salvarci senza alcun prezzo, con un semplice "fiat" del suo volere. Ma per mostrare il suo amore per noi, egli ha fissato un prezzo; e, se mai doveva esserci un prezzo per noi, se mai doveva esserci un riscatto da esigere in espiazione dei nostri peccati, altro non poteva essere se non la morte del Figlio nella nostra natura.

* * *

O mio Dio e Padre,
tu ci hai stimati talmente
da pagare il più alto di tutti i prezzi
per le nostre anime di peccatori.
Non dovremo noi amarti
e sceglierti al di sopra di tutte le cose
come il nostro bene unico e necessario?
A te, Gesù crocifisso, sapienza e potenza di Dio,
ogni onore e gloria nei secoli eterni.
Amen.

TREDICESIMA STAZIONE
Gesù è deposto dalla Croce e consegnato alla Madre
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 54-55

Il centurione
e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù,
sentito il terremoto e visto quel che succedeva,
furono presi da grande timore e dicevano: 
"Davvero costui era Figlio di Dio".
C'erano anche là molte donne
che stavano a osservare da lontano;
esse avevano seguito Gesù dalla Galilea
per servirlo.

* * *

Ora Gesù è nuovamente tuo, o Vergine Madre, perché, dopo il suo incontro con il mondo, egli e il mondo si sono di nuovo separati. Si era allontanato da te per compiere l'opera del Padre suo. Con sofferenza l'ha portata a termine. Satana e i malvagi non hanno ora più nulla da rivendicare su di lui:  troppo a lungo egli è stato nelle loro mani. Satana l'aveva sollevato sull'alto monte; uomini malvagi lo hanno innalzato sulla Croce.

* * *

Egli non era più stato fra le tue braccia,
o Madre di Dio, da quando era bambino;
ma tu puoi rivendicare un diritto su di lui,
ora che il mondo ha fatto di lui quanto di peggio poteva.
Poiché tu sei ricca di ogni divino favore,
la tutta benedetta, colma di ogni grazia,
la Madre dell'Altissimo,
noi gioiamo di questo grande mistero.
Egli è rimasto nascosto nel tuo ventre,
ha dormito sul tuo petto, ha succhiato al tuo seno,
è stato portato dalle tue braccia,
e, ora che è morto, è deposto sul tuo grembo.
Vergine Madre di Dio, intercedi per noi.
A te, Madre, donna dalla pietà immensa,
che stringi tra le braccia il Figlio,
immerso nel sonno della morte,
il nostro amore fedele e grato.
Amen.

QUATTORDICESIMA STAZIONE
Gesù è deposto nel sepolcro
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 57-60

Venuta la sera, giunse un uomo ricco di Arimatea,
chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui
discepolo di Gesù.
Egli andò da Pilato
e gli chiese il corpo di Gesù.
Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.
Giuseppe, preso il corpo di Gesù,
lo avvolse in un candido lenzuolo
e lo depose nella sua tomba nuova,
che si era fatta scavare nella roccia;
rotolata poi una gran pietra
sulla porta del sepolcro, se ne andò.

* * *

Sulla soglia del suo eterno trionfo, Gesù sembra quanto mai lontano dalla vittoria. Prossimo ormai ad entrare nel suo regno per esercitare ogni potere in cielo e sulla terra, egli giace esanime in una cavità della roccia. È avvolto in un lenzuolo funebre e chiuso in un sepolcro di pietra. Egli, però, sta per avere un glorioso corpo spirituale, capace di passare attraverso qualsiasi elemento e di spostarsi più veloce del pensiero; un corpo che ben presto ascenderà in Cielo.

* * *

Fa', o Gesù, che ci affidiamo a te,
attendendo che tu voglia disporre per noi
una sorte simile alla tua.
Rendici sicuri, o Signore,
che più grande è la nostra abiezione,
più siamo vicini a te;
più gli uomini ci dileggiano, più tu ci onori;
più gli uomini ci disprezzano, più tu ci esalterai;
più essi ci dimenticano, più tu ti ricordi di noi;
più essi ci abbandonano, più vicino a te ci porterai.
Gesù, chicco di frumento deposto nella terra,
in attesa di germogliare
quale immagine gloriosa dell'Uomo nuovo,
ricevi la nostra lode fervida e perenne.
Amen.


I testi delle meditazioni e delle preghiere della "Via Crucis" presieduta da Giovanni Paolo II al Colosseo sono tratti dal libro "Meditations and Devotions" del Card. John Henry Newman (1801-1890)

         



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