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VIAGGIO APOSTOLICO IN POLONIA
(31 MAGGIO-10 GIUGNO 1997)

GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Spinata nel centro di Wrocław - Domenica, 1° giugno 1997

 

"Ti salutiamo,
Ostia viva,
in cui Gesù Cristo
cela la divinità!"

1. Al termine di questa solenne Celebrazione Eucaristica ci rivolgiamo con il pensiero a Maria, recitando l'"Angelus". Tutti conosciamo questa preghiera. Sappiamo che ci ricorda la scena dell'Annunciazione. "L'angelo del Signore recò l'annuncio a Maria ed ella concepì per opera dello Spirito Santo". Il momento dell'annuncio è anche l'istante del concepimento verginale del Figlio di Dio. Così, dunque, questa preghiera mariana, che recitiamo tre volte durante la giornata, ci ricorda questo grande mistero dell'Incarnazione. "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te . . . Benedetta tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo grembo" (Lc 1, 28.42).

Nell'odierna domenica, al termine della Statio Orbis, che chiude il Congresso Eucaristico di Wrocław  , ci rendiamo conto di un particolare nesso tra il mistero dell'Incarnazione e l'Eucaristia. "Il Verbo si fece carne ed abitò tra noi", ripetiamo nella preghiera dell'"Angelus". E' proprio questa carne a diventare Eucaristia, quando il sacerdote pronunzia sopra il pane e il vino le parole, che Cristo pronunziò nel Cenacolo: "Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi". Corpo e Sangue. "Questo è il mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti. Fate questo in memoria di me!" (cfr 1 Cor 11, 24-25). Questo mirabile legame tra il mistero del Verbo Incarnato e l'Eucaristia viene espresso in modo molto bello da un canto eucaristico polacco:

"Ti salutiamo, Ostia viva,
in cui Gesù Cristo cela la divinità.
Ave, Gesù, Figlio di Maria,
nella santa Ostia sei il vero Dio".

2. Così, dunque, la preghiera dell'"Angelus" ci svela la sua profondità eucaristica. Cristo, nel Sacrificio dell'altare, sotto le specie del pane e del vino ci dà come cibo il Corpo e Sangue, che per opera dello Spirito Santo gli ha dato sua Madre, Maria.

Dio Padre, scegliendo Maria come Madre del suo Figlio unigenito, l'ha unita in modo particolare con l'Eucaristia.

Maria, insegnaci a comprendere sempre più pienamente questo grande mistero della fede, affinché con gioia e gratitudine accogliamo sempre l'invito del tuo Figlio: "Prendete e mangiatene, questo è il mio Corpo. Prendete e bevetene, questo è il mio Sangue". "Ti salutiamo, Pane angelico,ti adoriamo in questo Sacramento. Ave, Gesù, Figlio di Maria, nella santa Ostia sei il vero Dio".

3. Che il mistero dell'Eucaristia pervada tutta la vostra vita. Che dall'Eucaristia attinga forza il vostro amore per Dio e per i fratelli, che s'accenda la vostra fede e si rafforzi la vostra speranza.

Lodando la presenza di Cristo nell'Eucaristia, rendiamo anche grazie a Dio per il dono del sacerdozio. Il sacerdozio e l'Eucaristia sono uniti indissolubilmente tra loro. Il sacerdote è ministro dell'Eucaristia. Nella comunità della Chiesa è lui ad adempiere in modo particolare l'esortazione di Cristo: "Fate questo in memoria di me". Innestato nel Cristo-Sacerdote per mezzo del sacramento dell'Ordine, con la potenza di Lui celebra il Sacrifico eucaristico. Non c'è sacerdozio senza Eucaristia. Non c'è Sacrificio eucaristico senza sacerdozio. La preghiera dell'"Angelus", che reciteremo tra un istante, diventi dunque anche rendimento di grazie per il dono del sacerdozio e una grande supplica per le nuove vocazioni. Siano in tanti a sentire la chiamata del "Padrone della messe" e a pronunciare con Maria il fiat generoso della loro risposta a Dio. Chiediamo alla Vergine Maria di ottenere per la Chiesa presso il suo Figlio numerosi e zelanti ministri dell'Eucaristia.

 

© Copyright 1997 - Libreria Editrice Vaticana



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