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VIAGGIO APOSTOLICO DI NELLA REPUBBLICA CECA (25-27 APRILE 1997)

CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PER I GIOVANI

OMELIA

DI GIOVANNI PAOLO II

Piazza Grande di Hradec Králové - Sabato, 26 aprile 1997

  

1. Veni Creator Spiritus! Le Letture che abbiamo ascoltato, carissimi giovani, parlano della effusione dello Spirito Santo. Essa, secondo il Vangelo di Giovanni, ebbe luogo anzitutto nel giorno stesso della Risurrezione. Cristo appare nel Cenacolo, dove sono rinchiusi i discepoli e, dopo essersi fatto riconoscere, parla loro così: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (Gv 20, 22-23).

Quello che avverrà a Pentecoste, cinquanta giorni dopo la Risurrezione, sarà la conferma e la manifestazione pubblica di questa effusione della sera di Pasqua. Gli Apostoli insieme alla Madre di Gesù attendono questo momento raccolti in preghiera, come ci ha ricordato la prima lettura (cfr At 1, 13-14). Essi sanno che quell'evento porterà una svolta nella loro vita e nella loro missione. E, in effetti l'esperienza di Pentecoste segna l'inizio della missione della Chiesa, che da quel momento si manifesta in pubblico e incomincia ad annunciare il Vangelo.

La Chiesa sa di essere nata per opera dello Spirito Santo: come Cristo è nato da Maria Vergine per la potenza dello Spirito Santo, così anche la Chiesa ha al suo inizio la forza vivificante dello Spirito. Ed è per questo che essa non cessa di invocare: "Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra" (cfr Sal 103, 30).

2. Dal giorno di Pentecoste, l'opera della salvezza compiuta da Cristo ha trovato,per mezzo della Chiesa, vie sempre nuove per diffondersi nel mondo. Nel secolo nono, il Vangelo, annunziato dai santi Fratelli di Salonicco, Cirillo e Metodio, è giunto nella vostra terra, la Grande Moravia, ed anche nelle vicine nazioni slave, trovandovi un terreno propizio. I vostri avi hanno accolto il cristianesimo dagli "apostoli degli Slavi" e sono diventati a loro volta apostoli. Così, per esempio, il battesimo della Polonia è legato all'azione apostolica dei vicini Cechi.

Dalla Boemia proviene anche sant'Adalberto, della grande stirpe boema di Slavnik, la cui culla si trovava qui, nel territorio della diocesi di Hradec Králové, in cui ci incontriamo. Con l'odierna Celebrazione rendiamo grazie a Dio, nel millennio di sant'Adalberto, per la sua missione e per la testimonianza da lui resa a Cristo fino al sacrificio della vita.

3. Carissimi giovani e ragazze delle diocesi della Repubblica Ceca! Giovani amici venuti da altri Paesi d'Europa! Venerati Fratelli nell'episcopato e nel sacerdozio, che li avete qui accompagnati! Religiosi e religiose, e voi tutti, carissimi fedeli qui presenti! Vi saluto cordialmente in questa stupenda piazza, su cui si erge la Cattedrale, l'unica dedicata allo Spirito Santo, come ama ricordare il carissimo Mons. Karel Otcenášek, Vescovo di questa diocesi, che ringrazio con l'antica amicizia, a lui ben nota, per le cordiali parole che mi ha rivolto.

Un ringraziamento particolare desidero rivolgere anche ai cittadini di Hradec Králové per il vivo senso di ospitalità che hanno saputo dimostrare anche in questa circostanza, cedendo i loro posti sulla parte centrale della piazza ai giovani delle varie parti del Paese, qui convenuti per l'incontro a loro dedicato. A tutti i fedeli della Diocesi devo, poi, una parola di speciale apprezzamento per la generosità con cui hanno contribuito, spesso a prezzo di notevoli sacrifici, alla costruzione del "Centro di nuova evangelizzazione ed inculturazione" promosso dal Vescovo. Sono certo che essi sapranno continuare a sostenerne anche il conveniente funzionamento.

Ma torniamo a voi, giovani. Nell'ambito delle celebrazioni santadalbertiane, questa è la vostra giornata, cari giovani e ragazze, e mi fa piacere vedervi qui in così grande numero. Due anni fa, nel mese di maggio 1995, sono stato con molti di voi a Svatý Kopecek. Ricordo sempre con gioia quell'incontro, nel quale commentai il "Padre nostro": uno dei più bei raduni di giovani ai quali abbia mai partecipato. Qualche mese dopo ha avuto luogo il pellegrinaggio dei giovani a Loreto, dove siete venuti numerosi con i vostri Vescovi. Vostri rappresentanti hanno preso parte anche agli incontri mondiali di Denver e di Manila.

Vi saluto tutti con affetto. Un pensiero speciale rivolgo a quanti non hanno potuto trovarsi qui con noi. In particolare a voi, ragazzi e giovani malati, che offrite le vostre sofferenze per il prossimo; e a voi, giovani suore di clausura, che avete scelto la vita contemplativa e pregate tanto per i vostri coetanei.

4. "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi" (Gv 20, 21). Adalberto sentì queste parole come rivolte a se stesso. Primo Vescovo di Praga di sangue boemo, fu, alla fine del primo millennio, erede delle tradizioni di santità dei martiri che l'avevano preceduto, specialmente di Ludmila e Venceslao. Al tempo stesso guardò al futuro: fece ogni sforzo per la rinascita spirituale di Praga e della Patria, sostenuto da un'ardente fede in Cristo.

Lottò per la verità. Non accettò che lo spirito del tempo la soffocasse. Visse per questo, deciso a non indietreggiare davanti a nessuna pressione della società del suo tempo. Alle soglie del terzo millennio, di cui voi, giovani e ragazze, sarete i primi protagonisti, sant'Adalberto vi si presenta come testimone intrepido della fede. Guardando a lui, voi potete trovare ispirazione e luce per raccogliere con coraggio le sfide del momento presente.

Egli vi insegna l'apertura agli altri nel generoso dono di voi stessi. Voi avete una grande aspirazione alla libertà ed alla pienezza di vita: tutto ciò non si può raggiungere mediante la ricerca egoistica dei propri vantaggi, ma solo nell'apertura dell'amore. La vocazione all'amore è la vostra vocazione fondamentale. Gesù vi chiama a questo cammino: rispondetegli "sì", come ha fatto sant'Adalberto. Superando i confini soffocanti dell'egoismo con la forza dell'amore di Cristo sarete i costruttori della nuova Europa e del mondo di domani.

5. "Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra". Dalla prima comunità cristiana raccolta nel Cenacolo abbiamo ricevuto questa invocazione ispirata dal Salmo, e oggi ho la gioia di ripeterla con voi, giovani, alle soglie del terzo millennio. Voi vivete in una situazione che, sotto certi aspetti, è analoga a quella dei primi cristiani. Il mondo intorno non conosceva il Vangelo. Ma essi non si smarrirono. Ricevuto il dono dello Spirito, si strinsero intorno agli Apostoli, amandosi tra loro fraternamente. Sapevano di essere il nuovo fermento, di cui il mondo romano al tramonto aveva bisogno. Così uniti nell'amore superarono ogni resistenza.

Siate anche voi come loro! Siate Chiesa, per recare al mondo di oggi l'annuncio gioioso del Vangelo. Sant'Adalberto fu un appassionato servitore della Chiesa. Siatelo anche voi! La Chiesa ha bisogno di voi! Dopo quarant'anni di tentativi di imbavagliarla, essa vive, qui da voi, una stupenda ripresa, pur in mezzo a tante difficoltà. Essa conta sulle vostre fresche energie, sul contributo della vostra intelligenza e del vostro entusiasmo. Abbiate fiducia nella Chiesa, come essa ha fiducia in voi!

6. "Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra". La Chiesa, che ha ricevuto lo Spirito Santo nella Pentecoste, lo porta all'uomo di ogni tempo. Lo porta anche a voi mediante i suoi sacramenti. Essi richiamano le tappe fondamentali della vostra vita: siete stati battezzati nell'acqua e nello Spirito e molti di voi hanno già ricevuto la Cresima, il sacramento nel quale lo Spirito vi abilita e vi impegna ad essere testimoni di Cristo.

Pregate lo Spirito Santo, perché manifesti la sua presenza nella vostra vita. A me, l'esperienza dell'azione dello Spirito Santo è stata trasmessa in modo particolare da mio padre, quando avevo proprio la vostra età. Se mi trovavo in qualche difficoltà, egli mi raccomandava di pregare lo Spirito Santo; e questo suo insegnamento mi ha indicato il cammino che ho seguito fino ad oggi. Vi parlo di questo perché voi siete giovani, come lo ero io allora. E ve ne parlo sulla base di molti anni di vita, trascorsi in tempi anche difficili.

7. Ritorniamo al Cenacolo. Gesù alita sugli Apostoli e dice loro: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20,21-23). Desidero, cari giovani e ragazze, che specialmente queste parole rimangano in voi: nella vostra mente e nel vostro cuore. Lo Spirito Santo viene dato come fonte di forza per vincere il peccato. Solo Dio ha il potere di rimettere i peccati, perché Lui soltanto scruta fino in fondo l'essere umano e può misurarne appieno la responsabilità. Il peccato resta, nella sua profondità psicologica, un segreto in cui Dio soltanto ha il potere di entrare per dire all'uomo con parola efficace: "Ti sono rimessi i tuoi peccati, sei perdonato" (cfr Mt 9, 2.5; Mc 2, 5.9; Lc 5, 20.23).

Voglio, cari amici, che ve lo ricordiate. Ci sono, lo sappiamo, i cosiddetti "peccati sociali", ma, in definitiva, ogni peccato dipende dalla responsabilità di un uomo concreto. Quest'uomo concreto lotta con il peccato, lo vince oppure ne viene sconfitto. L'uomo concreto, se è sconfitto dal peccato, soffre. Sì, i rimorsi di coscienza sono una sofferenza. Non si possono eliminare. Prima o poi bisogna cercare il perdono. Se il male che abbiamo commesso riguarda altri uomini, occorre chiedere anche il loro perdono; ma perché la colpa sia realmente rimessa, sempre bisogna ottenere il perdono di Dio.

Nel sacramento della Riconciliazione, Cristo ci ha fatto un grande dono. Se lo sappiamo vivere con fedeltà, esso diventa una fonte inesauribile di vita nuova. Non dimenticatelo! Sappiate attingere con gioia a questa sorgente la grazia, la guarigione, la gioia, la pace, per partecipare alla vita stessa di Cristo, che è vita del Padre comunicata nello Spirito Santo.

8. Cari amici! A voi affido il compito di contribuire in modo determinante all'evangelizzazione del vostro Paese. Portate Cristo nel terzo millennio. Fidatevi di Lui! La sua promessa attraversa i secoli: "Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà" (Mc 8, 35). Non abbiate paura! La vita con Cristo è un'avventura stupenda. Lui solo può dar senso pieno alla vita, Lui solo è il centro della storia. Vivete di Lui! Con Maria! Con i vostri Santi!

Chiedete a Cristo il dono dello Spirito. E' infatti proprio Lui, lo Spirito, la Persona divina che ha il compito di sanare, purificare, santificare le coscienze degli uomini e così rinnovare il volto della terra. Desidero di tutto cuore che questo avvenga per voi, per la vostra Nazione, per tutti coloro che fanno parte della millenaria eredità di sant'Adalberto, e per gli uomini del mondo intero. Possano compiersi in voi le parole annunciate con tanta forza dalla Chiesa nella Liturgia odierna: Veni Sancte Spiritus, Vieni, Spirito Santo!

In Te è la fonte della luce e della vita;
in Te la fiamma dell'amore perenne;
in Te il segreto della speranza che non delude.

Vieni, Spirito Santo! Amen.

 

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