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PAOLO VI

ANGELUS

Domenica, 25 settembre 1966

 

Sono sempre grandi pensieri che invadono questa nostra umile preghiera domenicale.

Non ci lascia, certamente, il pensiero della pace, della difficile pace, che pesa sul mondo; e per esso ancora noi pregheremo.

Ma oggi un altro pensiero occupa e dirige la nostra preghiera: quello del Congresso Teologico, che è celebrato a Roma in questa settimana. Sono mille Teologi cattolici (con alcuni Osservatori, tuttora da noi separati), provenienti da tutto il mondo, i quali si riuniscono per riflettere e per discutere sugli insegnamenti dati dal Concilio ecumenico.

È un avvenimento nuovo e molto importante, che Noi salutiamo con grande rispetto, e affezione, e speranza. E invitiamo voi tutti a pregare, affinché le dottrine del Concilio abbiano da questi studiosi e maestri degna e vera comprensione, e affinché la cultura cattolica dimostri, per opera loro, la sua coerenza, la sua fecondità, la sua capacità di approfondimento e di espressione per gli uomini del nostro tempo.

Invochiamo Maria, «sede della Sapienza», chiedendo che lo Spirito di Sapienza aleggi sopra questo Congresso, e dia ai Teologi lucida coscienza del loro altissimo ufficio, della loro responsabilità, e del modo di usare dell’intelligenza al lume della fede e col sostegno del magistero ecclesiastico, a bene del Popolo di Dio e di tutta l’umanità.

                                                          



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