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PAOLO VI

ANGELUS

Domenica, 6 novembre 1966

 

Dobbiamo quest'oggi compiangere nella nostra preghiera domenicale tutti i fratelli colpiti dalle tremende alluvioni che hanno devastato tante regioni e tante città d’Italia: Firenze carissima, specialmente, Venezia, Grosseto, Trento e molte altre località.

Pregare vuol dire implorare da Dio misericordia e provvidenza; e con umiltà, con fede, imploreremo.

Pregare vuol dire anche mettersi in unione con i fratelli, per cui si prega; e vogliamo esserlo, in quest’ora dolorosa, con tutti: invocando pace alle vittime, conforto a quanti sono nel disagio e nella sofferenza, e coraggio per tutti.

È motivo di consolazione e di speranza vedere la solidarietà di tutti farsi sollecita e operosa: il Nostro pensiero va alle Autorità e a quanti si prodigano a recare conforto e soccorso. Noi pure esortiamo tutti i buoni a fare quanto è possibile per alleviare le pene e i danni di questa sciagura.

Che questa grave prova ci renda tutti più buoni, più uniti, più pii! E la Madonna, pietosa, ci assista.

                                



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