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PAOLO VI

REGINA COELI

Domenica, 24 aprile 1977

 

L’atmosfera della nostra società è piena di voci tumultuose, fragorose, violente, e anche incantevoli e seducenti: chi ci capisce qualche cosa? Eppure anche noi siamo obbligati ad alzare la nostra voce e a «predicare sopra i tetti» (Matth. 10, 27). Questa, come forse sapete, è la «giornata delle vocazioni».

Che cosa significa? Significa che il regno di Dio, il Vangelo, la Chiesa di Cristo, per realizzarsi nel mondo ha bisogno di chi ascolta la segreta, la misteriosa, l’imperiosa e dolce chiamata del Signore, e la accoglie e la segue, come è avvenuto per la risurrezione di Lazzaro: «è qui il Maestro», dice Marta a bassa voce alla sorella Maria; «e ti chiama».

La vocazione, di cui parliamo, ha bisogno di chi silenziosamente, discretamente se ne fa messaggero; ma poi ha bisogno di chi ascolta l’invito esteriore che si fa interiore e che muove l’animo e poi il passo del timido e poi coraggioso, avventuroso, intrepido uditore.

È il più caratteristico gioco della libertà obbediente all’incontro con la volontà di Dio (Cfr. Ibid. 19, 11. 26). Una lotta, come quella notturna di Giacobbe con l’Angelo (Cfr. Gen. 32, 25 ss.), un appello improvviso, come per i primi apostoli (Matth. 4, 19; 9, 9; etc.); una fulgurazione, come per Saulo: «Io sono quel Gesù che tu perseguiti» (Act. 9, 4). Un dramma insomma in cui Cristo e l’anima umana sono protagonisti, dal quale il vinto, cioè colui che chiamato si arrende, esce vincitore, di sé oggi, del mondo domani.

E di questo ricorrente incontro, quasi un duello a lieto fine, vive la Chiesa, vive la storia religiosa, cioè quella decisiva per la salvezza del mondo.

Che cosa diremo noi rievocando questo aspetto misterioso e umanissimo della salvezza del mondo? Due semplici parole; la prima la ascolti chi può: la nostra età ha bisogno, un grande bisogno, di vocazioni, di uomini e di donne, che si consacrino senza risparmio alla causa di Cristo; la seconda, tutti la ascoltino: bisogna pregare; sì, pregare, come ci ha insegnato Gesù, affinché «il Padrone della messe mandi operai nella sua messe». Così: pregare per le vocazioni!

E per tale causa ci sia alleata la Madonna!

                                              



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