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OMELIA DI PAOLO VI
DURANTE LA VEGLIA PASQUALE

Sabato Santo, 29 marzo 1975

 

Figli carissimi!

In questo momento straordinario, davanti a questo rito sacramentale, unico, solenne, definitivo, noi tutti ancora ci chiediamo: che cosa è, che cosa significa il santo battesimo?

Voi sapete tutto. Ogni cosa vi è stata insegnata e spiegata.

Ma il sacramento del battesimo è una realtà, è un mistero talmente grande, talmente importante, talmente profondo, che noi dovremo sempre, e specialmente in questo giorno benedetto, interrogare la nostra coscienza: che cosa è, che cosa significa il santo battesimo? È questa una domanda, che ci deve essere presente per tutta la vita!

Saprete voi ricordare sempre questo atto, questa novità, questo mistero?

Intanto pensiamo: vi è in tutto il corso della vostra vita un momento più importante, più decisivo di questo? No: esso è unico! E vi è negli avvenimenti della vostra vita un fatto più bello, più fortunato di questo? No: esso è il fatto più felice della vostra esistenza!

A che cosa ci avrebbe giovato il nascere, nella vita naturale (ci insegna S. Ambrogio), se non avessimo avuto la felice sorte di rinascere, col battesimo, alla vita soprannaturale?

Tanti insegnamenti vi sono stati dati circa questo avvenimento: la fede, la grazia, la rinascita ad una vita pura e innocente, la Chiesa, la nuova preghiera . . . Come ricordare tutto questo in una sola parola? in una sola formula? Ebbene, ricordate tutto con una espressione riassuntiva e centrale: siete diventati cristiani! È S. Paolo che ci ripete la sua parola: con Cristo! con Cristo siete stati sepolti, mediante il battesimo; con Cristo siete risorti (Rom. 6, 4; Col. 2, 12); la vostra vita è associata alla sua (Gal. 3, 27) e allora voi formate con lui una cosa sola, un corpo solo, il corpo mistico di Cristo, che si chiama la Chiesa (1 Cor. 12, 12 ss.).

Figli miei, Fratelli miei! se così è, ecco una nuova forma di vita è inaugurata, un nuovo modo di pensare, secondo la fede; una nuova visione sul tempo, sulle cose, sul dolore e sulla morte, secondo la speranza; un nuovo rapporto con gli altri uomini, la carità!

O figli carissimi! o Fratelli in Cristo, via, verità e vita nostra!

Un grande dovere sorge da questo fatto, da questo momento; sì, un grande dovere, ch’è però facile e felice; quello di essere fedeli, quello che risuonerà sempre alla nostra coscienza, e che noi vi riassumiamo in queste semplici parole, degne d’essere sempre, sempre ricordate da voi, da noi, da tutti quanti hanno avuto la sorte felicissima di ricevere il battesimo: Cristiano! sii cristiano!

 



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