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DISCORSO DI PAOLO VI
ALLE
GIOVANI VINCITRICI NELLE GARE
DI CULTURA RELIGIOSA


Sabato, 15 gennaio 1966

 

Lo spettacolo di fervore e di giovinezza lieta e pensosa, che oggi Ci offrite, dilette figlie, riempie di commossa compiacenza il Nostro cuore. Vi accogliamo con paterno affetto; vi ringraziamo della vostra visita, che è stata, lo sappiamo bene, il motivo e il desiderio dominante di codesto vostro breve pellegrinaggio a Roma, come serena parentesi delle vostre occupazioni scolastiche e della vostra attività di Associazione; e vi esprimiamo il Nostro vivissimo plauso per il significato che la vostra visita oggi riveste.

Vediamo e salutiamo in voi - accompagnate dalle dilette Dirigenti Centrali della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, e dai vostri familiari - coloro che hanno primeggiato nella Gara Nazionale di Cultura Religiosa: cioè, come Ci è stato riferito, le presidenti dei Consigli diocesani, vincitori di gruppo; le presidenti delle associazioni urbane e rurali, vincitrici regionali del premio nazionale; le presidenti delle associazioni di istituto, vincitrici interregionali, e le varie socie, dalle Beniamine alle Effettive, vincitrici regionali della gara. Il che è quanto dire che voi e le vostre associazioni siete state le più brave d’Italia nella consueta gara di Cultura Religiosa. È giusto comprendere in questo riconoscimento anche le vostre consocie, la cui diligenza piena di impegno ha permesso di conseguire risultati così brillanti. Né vogliamo dimenticare tutte le iscritte della immensa falange della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, forse meno fortunate di voi, ma non meno meritevoli per aver fatto onore al loro Catechismo, le quali, pur non partecipando a questa Udienza, sono spiritualmente presenti con la loro fede e col loro amore, e sono ugualmente degne della lode e del compiacimento del Papa.

Lode al merito!, si suol dire comunemente. Non piccolo è il vostro merito, dilette figlie; e non piccola dev’essere la lode, che il Vicario di Cristo sa di dovervi tributare. Merito notevole è il vostro, per aver superato una gara su scala nazionale; merito incomparabilmente superiore, per aver dato allo studio della dottrina cristiana, della cultura religiosa, della teologia cattolica, secondo le capacità e la preparazione della vostra diversa età, quell’importanza e quella preminenza, che essa deve avere in ogni vita cristiana, se non si vuole che questa scada a un livello desolante, a un esteriore formalismo, a una sclerosi progressiva e paralizzante.

Particolare soddisfazione Ci procura, inoltre, il merito, che vi siete acquistato con l’esecuzione di canti adatti per l’assistenza attiva e consapevole alla Santa Messa: con questa preparazione, prevista fra le prove della vostra Gara Nazionale, avete corrisposto a un voto vivissimo del Papa, Che non si stanca di inculcare questa forma importantissima di partecipazione al Divin Sacrificio, secondo l’antica consuetudine della Chiesa, praticata in tutti i tempi, e ora ribadita con tanta autorità e insistenza dalla Costituzione sulla sacra Liturgia del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Brave, dilette figlie, avete ben ragione di essere liete, oggi, in cui si avvera la vostra grande aspirazione, e di vedere coronati i vostri sforzi, e di pregare sul Sepolcro di Pietro, e di vedere, forse per la prima volta, il suo umile Successore. Ma siate liete soprattutto di aver contentato il Signore, dedicandovi alla più approfondita conoscenza di Lui, della sua Parola, della sua Chiesa, della sua Legge, della sua Grazia: ve lo diciamo nel suo Nome, Egli è contento di voi, e si aspetta grandi e belle e sante cose dal presente e dall’avvenire di ciascuna di voi. L’epoca post-conciliare, appena iniziata, nella quale passa in tutta la Chiesa una fiamma di maggiore fervore, di più intensa consapevolezza dei propri doveri e responsabilità, esige anime preparate, sensibili, pronte alla generosità e all’apostolato: possiamo vedere in voi queste anime, lieta fioritura di una novella primavera di grazia nella Chiesa? Noi ne siamo sicuri. E con questa certezza tutte vi benediciamo, comprendendo in voi, qui presenti, tutte le Dirigenti e le Socie d’Italia della benemerita Gioventù Femminile di Azione Cattolica.

                                                 



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