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DISCORSO DI COMMIATO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
DAGLI ABITANTI DI CASTEL GANDOLFO

Giovedì, 17 settembre 1970

 

Salutato da una calda ed affettuosa ovazione da parte della folla, il Santo Padre, affacciatosi alla loggia del cortile del palazzo pontificio prima di ripartire per Roma dopo il soggiorno estivo, rivolge ai presenti cordiali espressioni di saluto, di augurio e di ringraziamento, dicendo che, nel prendere congedo dalla comunità di Castel Gandolfo e da tutte le altre buone persone che gli hanno mostrato la loro sollecitudine e lo hanno assistito, li ringrazia anche per averlo ricordato nelle loro preghiere e li esorta a pregare ancora per lui, che avrebbe continuato a ricordarli e a contraccambiarli.
Dopo aver espresso la sua riconoscenza a quanti hanno prestato servizio durante la sua permanenza nella cittadina laziale, rendendo più tranquillo e sereno il suo soggiorno, e dopo aver rinnovato a tutti il grazie ed il saluto, il Papa dice di voler lasciare come ricordo due pensieri.

Il primo è quello già manifestato nella festa dell’Assunta, con la raccomandazione di essere sempre consapevoli della dignità del cristiano. Essere cristiani è grande cosa: bisogna approfondire questa consapevolezza perché con il Battesimo siamo stati arricchiti di virtù e ci è stata aperta la vita eterna, ma abbiamo pure assunto tanti doveri; questa coscienza della nostra dignità deve esserci sempre presente e splendente.
Il secondo pensiero è che occorre possedere vivo il senso della comunità parrocchiale, essere uniti dalla solidarietà e dalla benevolenza reciproca. Dobbiamo irradiare bontà, carità, rispetto verso gli altri, dare alla parrocchia la dimostrazione del nostro amore filiale pensando che più diamo agli altri, più diamo a noi stessi.

In particolare, i padri e le madri cerchino di crescere nella bontà e nella virtù durante la loro vita; il Redentore ci ha dato il precetto della carità ed ha insistito: da questo riconosceranno che siete miei discepoli, che vi amiate l’un l’altro.
Il mondo è diviso e corrotto, bisogna volersi bene ed aiutarsi scambievolmente facendo ognuno il proprio dovere; la vita è un pellegrinaggio al termine del quale ci aspetta l’esame finale.
Sua Santità conclude rinnovando il suo saluto ed impartendo la Benedizione Apostolica.

                      



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