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DISCORSO DI PAOLO VI
AI CICLOAMATORI GIUNTI A ROMA PER IL GIUBILEO

Domenica, 26 gennaio 1975 

 

Figli carissimi,

Desideriamo esprimervi, anzitutto, la nostra sincera letizia per questo incontro con voi, partecipanti al raduno nazionale dell’Unione Amatori del Ciclismo. Vedervi così numerosi, così pieni di entusiasmo ci riempie l’animo di grande soddisfazione.

Una parola di apprezzamento anche per le finalità della vostra associazione, formata da migliaia di persone, appartenenti ad ogni ceto sociale, le quali intendono fare della bicicletta uno strumento non soltanto di svago, ma anche di turismo, per trascorrere in serenità il tempo libero dal lavoro quotidiano.

In questa occasione non possiamo non presentare alla vostra riflessione quelle che debbono essere le caratteristiche peculiari degli aderenti alla vostra Unione e di tutti coloro che praticano lo sport: lealtà, rispetto verso gli altri, generosità, probità.

Molti di voi hanno voluto profittare di questo solenne raduno a Roma per il Giubileo. Mentre manifestiamo il nostro paterno compiacimento, desideriamo ricordarvi che la Chiesa tutta, in questo Anno Santo, è impegnata nel rinnovamento e nella riconciliazione, che noi abbiamo indicato come le fondamentali finalità spirituali di questa provvidenziale celebrazione ecclesiale.

Occorre rinnovare la nostra mentalità, i nostri atteggiamenti, le nostre idee, le nostre concezioni della vita, perché siano veramente e sempre «cristiani» cioè ispirati e rispondenti all’insegnamento di Gesù, e quindi della sua Chiesa. A questo rinnovamento interiore è intimamente collegata la riconciliazione: riconciliazione di noi stessi con Dio, aderendo pienamente alla sua divina volontà; di noi stessi con gli altri, superando le barriere dell’egoismo, ed aprendoci ai fratelli in spirito di dedizione e di servizio. In tal modo la nostra vita sarà una continua e concreta testimonianza del messaggio evangelico.

A voi, in questo primo mese dell’Anno Santo in Roma, affidiamo questo impegno, mentre invochiamo sulle vostre persone e sulla vostra attività i più eletti favori celesti.

Come segno della nostra benevolenza vi impartiamo di cuore la propiziatrice Benedizione Apostolica, che estendiamo volentieri ai vostri familiari e alle persone che vi sono care.

Il giorno precedente si è attuata la speciale udienza alla squadra di calcio

«Inter» di Milano.

Ci fa piacere ricevere la squadra sportiva «Internazionale», con i Dirigenti e i Familiari. In questa vigilia del vostro incontro di campionato, avete desiderato di vedere il Papa, che sempre ricorda gli anni della sua permanenza nella vostra Milano; e noi, per quell’antico vincolo, come per l’affetto che portiamo ai cultori dello sport in tutte le sue forme, siamo ben lieti di accogliervi.

Vi auguriamo di trarre dall’esercizio delle vostre competizioni quelle soddisfazioni che la vostra preparazione, il vostro senso agonistico, le tradizioni della Società si attendono; ma soprattutto di compierle sempre con quello spirito diremmo «ascetico» dello sport stesso, che non abbiamo mancato di ricordare, all’occasione, a quanti lo praticano, come mezzo non trascurabile di formazione umana, come espressione di ordine, di lealtà, di rispetto della persona e delle norme, oltre che di forza, di grazia, di eleganza. Ma ancora poco tutto ciò sarebbe, se andasse disgiunto da quei valori che il Cristianesimo non cessa di proporre a tutti gli uomini nel nome di Dio, e fondati sulla fede in Lui: amore reciproco, fratellanza, pace, concordia, onestà, rettitudine, autocontrollo morale, perfezione spirituale.

E questo ci introduce alla menzione delle finalità dell’Anno Santo, alla cui attrattiva pensiamo non vi vorrete sottrarre, profittando opportunamente della vostra venuta a Roma per entrare anche voi in quella corrente di fervore, nel nome del rinnovamento e della riconciliazione, che sta attirando tante persone, di ogni età e condizione, a questo centro del cattolicesimo, «onde Cristo è romano». Il Giubileo è un richiamo, che, per mezzo della Chiesa, ci giunge da Cristo stesso a migliorare, a rinnovarci nel cuore, a cambiare interiormente con una salutare riforma che incida salutarmente nel nostro stile di vita, e lo porti a continuo progresso, a una salutare e costante tensione spirituale.

È l’augurio che vi facciamo di cuore, in questo momento unico e singolare, per le vostre affermazioni più alte e più belle, che vanno oltre ogni pur nobile e degno, ma pur sempre effimero, successo competitivo. La Benedizione Apostolica accompagna questi voti, e vi conferma la nostra benevolenza.

 



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