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DISCORSO DI PAOLO VI
ALL’ISPETTORATO DI PUBBLICA SICUREZZA DEL VATICANO

Venerdì, 31 gennaio 1975 

 

Signor Ispettore Capo,
e voi tutti, Ufficiali, Sottufficiali
e Dipendenti dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza
presso la nostra Città del Vaticano!

Anche quest’anno siete venuti a recarci il consueto omaggio dei vostri tanto graditi auguri per il nuovo anno. E a noi riesce oltremodo caro, in questa ormai tradizionale circostanza, sostare un poco familiarmente con voi, e dirvi espressamente e personalmente il nostro compiacimento e la nostra soddisfazione per l’opera paziente e generosa che voi prestate vicino alla nostra dimora; opera preziosa, di cui noi spesso siamo testimoni e per la quale ora desideriamo esprimervi la nostra più viva e cordiale riconoscenza.

Nelle parole che or ora sono state a noi rivolte dal vostro degno Ispettore Generale, abbiamo avuto la conferma dei nobili sentimenti che vi guidano nell’esercizio del vostro quotidiano dovere. E mentre ricambiamo volentieri gli auguri per il nuovo anno, amiamo accompagnarli e avvalorarli con la nostra preghiera al Signore, affinché voglia concedervi continue grazie di fedeltà, di letizia e di serena prosperità.

Avete la ventura di svolgere il vostro servizio presso la Città del Vaticano, nella luce sublime e maestosa che si irradia dalla Cattedra del Principe degli Apostoli, nel centro vivo ed operante della cattolicità. se tutto ciò è titolo legittimo di onore per voi, è per noi motivo di sperare che la vostra opera continuerà come sempre solerte, specialmente in questo Anno Santo che, come certamente state già esperimentando, richiede più responsabile impegno e maggiori sacrifici dalla vostra rettitudine di funzionari dello Stato e dalla vostra coscienza di figli della Chiesa. Ma questo sarebbe ancor poco, se voi, posti in posizione così privilegiata per assistere a queste straordinario avvenimento nella Chiesa, non approfittaste per entrare anche voi in quella corrente di fervore e di rinnovamento spirituale, che un momento così grande e singolare suscita dovunque nella Chiesa e attira al suo centro folle di pellegrini dai cinque continenti di ogni età e condizione. La preziosa esperienza che state vivendo possa rendere più forte, più coerente, più profonda e fattiva la vostra fede, e possa irradiarsi anche sulle attività specifiche della vostra professione, in modo che sempre più cresca la messe dei vostri meriti davanti al Signore e davanti agli uomini.

Pegno e conferma di questi nostri paterni sentimenti vuole essere la particolare Benedizione Apostolica, che con grande affetto impartiamo a tutti voi qui presenti e a quanti vi sono cari, per ottenervi i doni costanti della celeste protezione.

                                                 



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