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DISCORSO DI PAOLO VI AL CONSIGLIO DI PRESIDENZA
DELL’ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA

Mercoledì, 12 gennaio 1977

 

Le siamo grati, Signor Presidente, per le nobili parole che ha voluto rivolgerci all’inizio di questa udienza, nelle quali Ella ha ben manifestato i sentimenti che animano i membri del Consiglio di Presidenza, qui presenti, nella celebrazione del cinquantesimo anniversario di vita dell’Istituto della Enciclopedia Italiana. E siamo lieti di accogliere sì eletto numero di personalità, rappresentative del fervore di attività e di opere che caratterizzano l’Istituto medesimo.

Il cammino da esso compiuto in questi cinquant’anni, fin dalla sua fondazione, è stato veramente notevole; la sua opera è stata un’affermazione prestigiosa della cultura e della civiltà italiana, con quell’Enciclopedia che con autorevolezza ha preso pieno diritto di cittadinanza nella ristretta rosa di opere, che, con lo stesso carattere scientifico ed informativo insieme, esistono nel mondo; e l’istituzione ha continuato a distinguersi in questi anni nel campo della cultura con le sue crescenti iniziative editoriali.

Ci fa piacere apprendere che i validi collaboratori di tali opere fanno della ricerca e della testimonianza della Verità il loro programma, il loro assillo, il loro confronto quotidiano. Non possiamo che incoraggiarvi paternamente, con la più profonda simpatia, a proseguire in questo sforzo, veramente degno dell’uomo, che porta stampata nel suo spirito l’orma del Pensiero di Dio. Quando si cerca la verità, si cerca Dio, e si è vicini a Lui, fors’anche inconsapevolmente; e degna di ogni elogio è pertanto l’opera di coloro che, indagando le stupende ricchezze della natura creata, come le conquiste appassionanti della scienza o le inquiete ricerche delle umane civilizzazioni, per illustrarle in forma enciclopedica, altro non fanno che porgere ai contemporanei, con i frutti della propria sintesi, un oggetto di riflessione, di studio, di ammirazione; e tutto ciò non è altro che un continuo approccio alla Verità, e, per quanti abbiano accolto Colui che è la Verità stessa, e la Via, e la Vita (Cfr. Io. 14, 6), motivo inesauribile di gratitudine e di lode per Colui ch’è somma Sapienza e sommo Amore.

Vi incoraggiamo a continuare a offrire, con l’impegno e con l’entusiasmo che vi sono propri, il vostro alto apporto alla Verità che rende liberi (Ibid. 8, 32), con la sofferta disciplina degli studi, con la umiltà dei propri limiti, con la lealtà della ricerca. E, non ne dubitiamo, non vi mancheranno mai le più alte e pure soddisfazioni.

Questo vi auguriamo di cuore; e invochiamo dal Padre dei lumi (Iac. 1, 17) per voi, e per i valorosi vostri collaboratori, sia del personale impiegatizio sia delle maestranze, ogni desiderata benedizione del Cielo.

                        



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