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RADIOMESSAGGIO DI SUA SANTITÀ PIO XII 
AI PARTECIPANTIAL CONGRESSO
EUCARISTICO NAZIONALE FRANCESE

Venerdì, 4 luglio 1947

 

Ai fedeli cristiani convenuti a Nantes

da tutta la Francia per partecipare

al Congresso Eucaristico Nazionale.

Cari figli di Francia, rivolgendoCi a voi, che, riuniti attorno all’Ostia Santa, celebrate per la prima volta, dopo la guerra devastatrice, il Congresso Eucaristico Nazionale, Noi riviviamo in ispirito le ore commoventi in cui Ci fu dato, in passato, di pregare in mezzo a voi, per la vostra cara patria a Lourdes, a Lisieux, a Parigi. La tormenta è passata lasciando ovunque dietro di sé tracce del suo furore: la città che vi ospita in questo momento ne porta ancora, come tante altre, le dolorose cicatrici. Ma ahimè! quanto più nefasti i germi velenosi gettati nei cuori e nelle anime. Nella Nostra lettera del 29 giugno 1940 all’Episcopato Francese, Noi parlavamo delle risorse di cui la Francia dispone « per fare leva dei suoi danni e slanciarsi ad una nuova ascensione spirituale che sarà per essa arra di vera e duratura felicità ». E il vostro Congresso Eucaristico Nazionale viene oggi a confermare le Nostre parole di allora. Così, rivivendo antiche e gloriose tradizioni, Noi proviamo un vero piacere nel trovarCi in mezzo a voi, non soltanto nella persona di un degnissimo e diletto Legato, ma altresì, per mezzo delle onde, meraviglioso veicolo, della Nostra parola viva.

Le consegne che voi attendete da Noi, in questa grave ora della restaurazione della vostra patria, possono riassumersi nelle parole che il Divin Salvatore indirizzava ai suoi discepoli nell’ultima Cena, prima dell’istituzione della SS.ma Eucaristia, di cui il vostro Congresso di Nantes celebra, oggi, i fasti. Che cosa disse loro? « Io vi ho scelti, perché andiate e portiate frutti » [1].

Egli vi invita all’apostolato, a quell’apostolato per cui le vostre iniziative missionarie, così varie in terra francese; i diversi gruppi di Azione Cattolica, generali e specializzati, le vostre settimane sociali, le pubblicazioni d’ogni genere hanno, in questi ultimi tempi, nonostante i più gravi ostacoli, meravigliosamente lavorato. Un cristiano non può, infatti, rimanere inerte, di fronte allo scatenarsi delle forze avverse. Le sorti della vostra patria sono nelle mani di voi, sacerdoti e laici, di voi tutti che vivete del Cristo e volete spendervi per Lui. Ma ricordatevi che i suoi metodi e il suo spirito non sono come quelli del mondo. Un cristiano non è un partigiano; non è nemico di nessuno; non cerca di trionfare di nessun avversario; lo spirito di parte gli è sconosciuto. Oggi più che mai e come nei primi tempi della sua esistenza, la Chiesa ha bisogno di testimoni prima ancora che di apologisti; di testimoni che, in tutta la loro vita, facciano risplendere il vero volto di Cristo e della Chiesa agli occhi del mondo paganeggiante che li circonda. Alla moltitudine degli uomini, nel cuore dei quali si tenta invano, grazie a Dio, di soffocare ogni aspirazione religiosa, voi farete brillare l’attrattiva divina della dolcezza e della carità del Salvatore. Amandoli tutti di uguale amore, voi sarete gli interpreti della tenerezza materna della Chiesa verso gli oppressi e gli erranti. Voi farete loro conoscere, spiegandola, e soprattutto applicandola, la luminosa dottrina sociale della Chiesa che è la sola che possa risolvere i problemi che li tormentano. Voi sarete gli apostoli della società moderna, animati da quello spirito cristiano e missionario di cui la vostra patria ha dato, in ogni tempo, esempi bellissimi.

Queste sono le consegne che l’Ostia Santa ricorda; queste le risoluzioni che, muniti del Pane dei forti, voi rinnoverete nell’anima vostra. Per questo avete scelto, quale santuario della vostra pia veglia d’armi, la Bretagna, tradizionalmente fedele, e dalla storica città di Nantes fate salire verso l’Agnello, misticamente immolato sotto i veli eucaristici, il vostro osanna di ringraziamento, le vostre ammende onorevoli, le vostre ardenti suppliche, perché l’ordine e la pace si ristabiliscano infine, nelle istituzioni e nei cuori.

Noi conosciamo bene le immense risorse della Figlia primogenita della Chiesa, e della cattolica Bretagna in particolare, con le sue pacifiche legioni di missionari e di catechisti, le sue fiorenti congregazioni religiose — ospedaliere, insegnanti, contemplative — le sue opere evangelizzatrici, multiple e diverse come la grazia di Dio e rispondenti alle imperiose necessità dei tempi moderni: tutto ciò è per Noi una sicura garanzia delle sante conquiste, mediante le quali estenderete in voi e attorno a voi il regno di Gesù Cristo. Attingerete le soprannaturali energie che vi sono necessarie nell’Ostia Divina che il Congresso di Nantes vuole esaltare ed irradiare su tutta la Francia.

Le glorie eucaristiche della nazione francese formano, senza dubbio, una incomparabile corona, alla quale le vostre assise armoniche aggiungeranno una gemma ancora più preziosa, perché carica di maggiori promesse e di più belle speranze. Tutti uniti, inginocchiati dinanzi all’adorabile Sacramento dei nostri Altari, voi rinnoverete a Cristo, che ama i Francesi, i vostri giuramenti di fedeltà e d’amore. Gli consacrerete, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, la vostra vita, le vostre famiglie, le vostre professioni, la vostra patria. Il suo Vicario in terra si unisce a voi in questo mistico offertorio; Egli vi presenta e vi raccomanda alla misericordiosa bontà del Divino Maestro; Egli vi rinnova le sue insistenti esortazioni alla preghiera, alla vigilanza e alla carità; Egli vi impartisce, infine, con tutta l’effusione del suo cuore paterno, pegno dei migliori favori celesti per i Pastori come per i loro greggi, senza dimenticare le pecore lontane dall’ovile, la Benedizione Apostolica.


[1] Io., 15,16.

 



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