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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
AL SINDACO DI ROMA E AI COMPONENTI
DELLA GIUNTA MUNICIPALE*

Sala del Tronetto - Mercoledì, 17 dicembre 1947

 

A voi, illustri Signori, diamo oggi lo stesso benvenuto, con cui, or sono più di tre anni, accogliemmo il Sindaco e la Giunta Municipale, che dal Campidoglio avevano mosso i loro passi verso questo colle Vaticano, custode del sepolcro del Principe degli Apostoli, e dove Pietro vive nei suoi Successori.

Senza dubbio il vostro ufficio offre al presente, per vari rispetti, più favorevoli condizioni che allora, avendo l'Italia in questi primi anni della sua ricostruzione dimostrato ancora una volta quali indistruttibili energie vivono nel suo popolo.

Altre circostanze, però, rendono l'azione vostra più ardua. Invero la speranza, da Noi allora espressa, che tutti i cittadini avrebbero posto il bene comune al disopra delle differenze di opinioni e di tendenze politiche, non si è pur troppo avverata, mentre le agitazioni e i moti che scuotono, a maggiori o minori intervalli di tempo, l'organismo economico e sociale del popolo italiano, lungi dall'alleviarne i reali e urgenti bisogni, non fanno che aggravarli.

È perciò dovere di ogni buon cittadino di cooperare alla difesa del bene pubblico contro quei sistemi e quei propositi, i quali ad altro non conducono se non ad accrescere quasi fino all'intollerabile le privazioni e le difficoltà della vita, ad irritare gli animi e a dissolvere la compagine dello Stato, e di contribuire, ciascuno secondo le proprie forze, al tranquillo lavoro nelle aziende, all'ordine e alla sicurezza pubblica, alla giustizia e alla pace sociale.

Di voi, illustri Signori, crediamo di poter dire che avete a vostro modello, per usare le parole di Cicerone, quel reggitore della patria, che bada soprattutto alla utilità del popolo: « illum laudant patriae rectorem, qui populi utilitati magis consulat quam voluntati » (Cicer. de re publica, V, 6); poichè, come lo stesso filosofo e oratore romano affermava, vale più la salvezza che il capriccio, « valet enim salus plus quam libido » (ibid. I, 40). La salvezza del popolo, il bene generale : ecco la stella polare, secondo la quale voi dirigete la nave della vostra amministrazione. Ma il vero bene del popolo non è mai che possa andar dissociato dall'osservanza della immutabile legge divina.

Ci torna quindi particolarmente gradito il darvi, quasi ad incoraggiamento nel cammino dell'alto ufficio, a cui siete stati eletti, un elevato pensiero del medesimo grande scrittore romano : « Maiorem laetitiam ex desiderio bonorum percepimus, quam ex laetitia improborum dolorem » (ibid. 1, 4) : Più allegrezza ci venne dal desiderio dei buoni, che non dolore dall'allegrezza dei tristi. Ciò che qui è detto del passato, vale per voi nel presente. La maggior parte del popolo romano è e sarà con voi, se saprete, per quando è possibile, conservare o ridare all'Urbe almeno sopportabili condizioni economiche, il sicuro regolamento del lavoro quotidiano e quella dignità, che il mondo tanto ama nella Roma eterna e la Cristianità attende dal centro dello Chiesa, specialmente ora che si approssima l'Anno Santo.

Nutriamo fiducia che Roma, — di cui il suo stesso storico pagano potè scrivere che nulla umquam res publica nec maior nec sanctior nec bonis exemplis ditior fuit (Titi Livii ab Urbe condita libri, Praefatio) —, grazie alle sue vetustissime tradizioni, alla sua universale esperienza e al suo cuore cattolico, saprà essere in quell'Anno non solo mediatrice d'intesa e di pacificazione dei popoli, ma anche esempio di virtù e d'interna pace e concordia. Poichè altrimenti, come potremmo Noi chiamare ed invitare i fedeli del mondo intiero a visitare piamente questa Nostra città episcopale, — città di Dio, città di un magistero di verità e di santità, se essa desse ancora lo spettacolo di turbamenti, di lotte intestine, di pubblici ed impuniti attacchi ed ingiurie contro la Religione e questa stessa Sede Apostolica?

Intanto, invocando dal Cielo i più abbondanti lumi ed aiuti sull'opera vostra, con particolare affetto impartiamo a voi, alle vostre famiglie e a tutte le persone che vi sono care, la Nostra Apostolica Benedizione.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, IX,
 Nono anno di Pontificato, 2 marzo 1947- 1° marzo 1948, pp. 387-388
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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