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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO PROMOSSO
DALLA FONDAZIONE INTERNAZIONALE «NOVA SPES»

Venerdì, 27 giugno 1986

 

Signori cardinali, confratelli nell’episcopato, egregi signori e signore!

1. Sono ben lieto di accogliervi per questa speciale udienza in occasione del convegno promosso dalla Fondazione internazionale “Nova Spes”. Saluto il signor cardinale Franz König, arcivescovo emerito di Vienna, presidente-fondatore di Nova Spes; e saluto, altresì, il signor cardinale Paul Poupard, presidente del Comitato esecutivo del Pontificio Consiglio per la cultura. Saluto poi, ad uno ad uno, tutti i presenti, manifestando il mio compiacimento per questa iniziativa, voluta in concomitanza con l’Anno Internazionale della pace.

2. Mi compiaccio, altresì, per i nobili obiettivi che la vostra attività culturale si propone: essa intende promuovere lo sviluppo umano qualitativo, mediante la realizzazione dei fondamentali valori della persona, considerata nella sua intrinseca unità. n questa prospettiva deve essere letto anche il tema del presente raduno: “L’alleanza operativa tra religione, scienza, comunicazione, economia”. Il problema è oggi particolarmente sentito: i menzionati quattro poli della vita sociale si presentano infatti come non comunicanti tra loro, sicché il primo a soffrire della loro frattura è l’uomo stesso, il quale ne trae un profondo senso di crisi e di frustrazione.

3. “Nova Spes” vuole farsi interprete della necessità di superare questa situazione di frantumazione culturale mediante un’alleanza operativa tra le quattro forze che animano la personalità umana: il credere, il conoscere, il fare, il comunicare. Ciascuna di esse è stata in qualche modo unilateralmente assolutizzata nella cultura moderna. Da qualche tempo, tuttavia, si avvertono diffusi sintomi di un crescente atteggiamento critico nei confronti di questo stato di cose. Gli spiriti più illuminati si vanno orientando verso ipotesi di nuove e originarie composizioni tra tali forze, in vista di un umanesimo plenario, capace di venir incontro in modo più soddisfacente alle fondamentali esigenze della persona.

Così, per quanto concerne il credere, la Chiesa non ha la pretesa di offrire risposte a tutti i problemi che assillano l’uomo; essa è tuttavia lieta di offrire la sua collaborazione perché l’uomo sia aiutato a risolvere i suoi problemi nella luce della Rivelazione. Ugualmente, non è estraneo all’odierna autocomprensione della scienza il bisogno acuto di una formazione metafisica. La scienza da sola non è in grado di rendere ragione a se stessa.

Le due grandi conquiste moderne dell’informazione e della comunicazione sono andate assumendo sempre più l’aspetto di un bene strumentale, che il potere utilizza per i suoi scopi. La libertà dell’uomo richiede con urgenza che l’accesso all’informazione sia reso universale e che la comunicazione si attui nel rispetto della verità e del dialogo.

Anche le strategie economiche incontrano ogni giorno la necessità di compiere scelte destinate a incidere sul futuro degli uomini. Tali scelte comportano interrogativi, ai quali una scienza e un’informazione che si pongano come eticamente neutrali non sono in grado di rispondere. Giustamente perciò il vostro movimento vuole promuovere un nuovo metodo di approccio ai problemi del singolo e della società: quell’alleanza, appunto, che sola consente di unificare la persona umana tra le sue varie manifestazioni operative portandola a rintracciare nel suo essere e a formulare in visione armonica le ragioni capaci di guidarne l’esistenza verso una sua piena realizzazione.

4. Si tratta, in altre parole, di contribuire a costruire un “umanesimo della globalità”, che sappia rispondere in modo congruo alle esigenze dell’umanità contemporanea. Oggi, infatti, non esistono più problemi locali, ma problemi universali vissuti localmente. Sarebbe illusorio pretendere di trovare ad essi una soluzione circoscritta entro ristretti confini geografici, o limitata a un aspetto soltanto della loro complessa realtà. È necessario tentarne un approccio che si avvalga dell’apporto degli specialisti dei quattro campi sopra menzionati, coordinandone gli sforzi al di là dei confini geografici e politici delle nazioni alle quali essi appartengono.

In questa linea, voi proponete un “incontro umano” tra i leaders religiosi, come persone che trascendono le divisioni politiche e sociali; gli scienziati, come comunità internazionale del sapere; gli esponenti dell’espressione artistica e dell’informazione, come grande forza della comunicazione; gli operatori e programmatori economici, come espressione delle forze impegnate all’attuazione di un autentico progresso in prospettiva mondiale. Avete anche previsto strumenti concreti per la traduzione in atto di questo programma e siete attivamente impegnati ad avviarne il concreto funzionamento.

5. Senza entrare nel merito dei vostri progetti, mi piace qui ancora una volta sottolineare il valore dell’intuizione centrale, a cui si ispira la vostra azione: la necessità di un’alleanza operativa tra le varie espressioni dell’umano, per un più deciso cammino sulla strada del vero progresso. L’intuizione è valida e la parola “alleanza” la esprime convenientemente.

Auspico che la proposta di “Nova Spes” possa aiutare l’uomo contemporaneo a ricostruire un clima spirituale adatto per ritrovare se stesso e riscoprire, all’interno di sé, la fondamentale condizione del valore primario della persona, insieme con le ragioni morali che guidano la dinamica delle sue libere scelte. Saranno, in tal modo, superate anche le tentazioni che assillano il nostro mondo e che si risolvono, solitamente, nell’indifferentismo religioso, nel passivo assorbimento del progresso tecnico, o in un certo tipo di secolarizzazione e di laicismo che impediscono alla fede di divenire forma di vita, paralizzando la testimonianza e mettendo in dubbio le certezze rivelate.

Prego il Signore perché i vostri progetti abbiano positivi sviluppi. Con questi voti, ben volentieri, imparto a tutti voi, con l’augurio di un felice esito dell’incontro, la mia benedizione.

 

© Copyright 1986 - Libreria Editrice Vaticana

 



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